La visione più comune è che esso scaturisca da un danno al corpo, l’intensità del dolore sarebbe direttamente proporzionale al grado del danno biologico. Tuttavia, se fosse così individui diversi
che subiscono la stessa lesione dovrebbero sperimentare la stessa quantità di dolore, inoltre talora non si trova alcuna causa fisica evidente del dolore.
Negli anni 70 la scienza ha elaborato la “teoria del cancello del dolore”. Secondo questa teoria il corpo invia al cervello un continuo chiacchiericcio di basso livello contenente segnali di
dolore, ma è soltanto quando i cancelli del dolore sono aperti che tali segnali raggiungono la mente conscia, in caso contrario il dolore si attutisce e in alcuni casi scompare. I pensieri e le
emozioni hanno un considerevole effetto sull’intensità della sofferenza.
La sofferenza si presenta in due livelli: primaria e secondaria. Il sofferenza primaria è difficile da influenzare; è dovuta alla lesione o alla malattia in corso; sovrapposta a questa vi è la
sofferenza secondaria che è costituita da tutti i pensieri, le emozioni, le sensazioni e ricordi associati al dolore. Questi possono includere ansia, stress, preoccupazione, depressione e
sensazione di disperazione ed esaurimento. Questo secondo livello può gravare sul dolore fisico perché fonte di stress; è su questo livello che si può agire da un punto di vista psicologico,
attraverso la pratica mindfulness e l’accettazione consapevole. L’accettazione consapevole, non significa certo rassegnarsi al proprio destino. Non è l’accettazione dell’inaccettabile. È
semplicemente l’accettazione della situazione per ciò che è, almeno per il momento. Piuttosto di applicare ulteriore resistenza al dolore, aumentando la tensione e peggiorare lo stato di
malattia, si accetta che vi possa essere una fase in cui ci si apre, ci si lascia andare, non si resiste. È quando tale lotta cessa, può prendere il suo posto una sensazione di pace. Di
conseguenza, la sofferenza secondaria diminuisce progressivamente e qualche volta diminuisce anche la sofferenza legata direttamente alla lesione o allo stato di malattia.
Una guida pratica per alleviare il dolore, ridurre lo stress e restituire il benessere. Danny Penman - Vidyamala Burch pubblicato da
Mondadori.
Per ulteriori informazioni sulla gestione del dolore attraverso la pratica mindfulness:
Dott. Cristian Garbin
Psicologo Psicoterapeuta
Tel. 347 7122910
Email cristian.garbin@ordinepsicologiveneto.it
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